Napoli La città in marcia contro il razzismo
A un anno dai roghi di Ponticelli, che videro la cacciata dei rom dal quartiere, affinché Napoli torni ad essere una città accogliente ed una città di tutti. Ad organizzarla “Giovani per la Pace”, una realtà studentesca presente nelle scuole e nelle università di Napoli, legata alla Comunità di Sant'Egidio. Un gruppo di giovani che vuole vincere il razzismo, non con la teoria ma con l’ amicizia e l’incontro con chi è disprezzato, come i senza fissa dimora a cui portano la cena più volte nella settimana e i bambini della periferia di Napoli, tra cui tanti rom, che frequentano la scuola della Pace. «I giovani di Napoli – ha spiegato Olindo Di Napoli, responsabile del movimento - non si vogliono lasciare scoraggiare da episodi come quello che ha visto coinvolto Marco Beyene». Ieri, in occasione della presentazione della marcia, si è tenuto un dibattito, nella scuola Foscolo, in piazza del Gesù, al quale era presente anche Marco Beyene che ha ricordato l’esperienza dell’aggressione vissuta in quella terribile sera di un mese fa. Presenti all’incontro anche Piero Giglio, responsabile di “Giovani per la Pace” per la Sicilia e Francesco Dandolo, docente dell’università Federico II moderatore dell’incontro. Se il razzismo in Italia si sta diffondendo con rapidità in una continua escalation di episodi di violenza, i “Giovani per la pace” vogliono costruire un futuro diverso, proprio a partire dai bambini. «La nostra forza - ha precisato Di Napoli - è quella di vincere il razzismo attraverso l’incontro con chi è ritenuto diverso». I “Giovani per la Pace” della Comunità di Sant’Egidio esprimono solidarietà a tutte le vittime di piccoli e grandi gesti di intolleranza, che, in questi ultimi tempi, si stanno moltiplicando, spesso coperti dal silenzio e dall’indifferenza. Al termine è stata presentata una lettera aperta ai giovani di Napoli “Contro ogni razzismo, per una città aperta”, a cui hanno già aderito oltre mille giovani, associazioni e personalità tra cui Isaia Sales, l'Azione Cattolica, la Pastorale Giovanile della diocesi di Napoli, le Acli della Campania, l’associazione Libera e don Tonino Palmese.